Uno sguardo sulle frontiere dell’arte digitale e del suo mercato parallelo in bitcoin insieme all’artista milanese che ha appena presentato la sua prima mostra interamente virtuale.

Stasera 15 luglio 2021 alle 21:00 intervisteremo in collaborazione con la finestra di Antonio Syxty Fabio Giampietro a fare da anfitrione: Mario Gazzola. 

Ecco alcuni dei temi che affronteremo:

  • Crypto art, nuova frontiera dell’arte o solo un trend passeggero da nerd ricchi?
  • C’è un vero e proprio cryto art style che si sta imponendo come caratteristica estetica dominante del fenomeno?
  • Bitcoin: democratizzazione di un mercato da sempre elitario o nuova bolla in procinto di sgonfiarsi?
  • Cosa aggiunge la digitalizzazione a un’opera d’arte?
  • Cosa non si può trasferire dal fisico al virtuale?
  • Come si sta evolvendo l’esperienza creativa dei protagonisti di questa transizione?
  • Un-realism è un po’ la nuova… Second Life?

Per chi si fosse perso cosa stia succedendo, oggi l’arte prende in prestito il meccanismo della blockchain reso famoso dalla cripto moneta Bitcoin e poi da Ethereum. Grazie a questo sistema si può creare una connessione unica tra un’opera d’arte ed il suo autore. Il mercato dei NFT è esploso durante la pandemia e non accenna a placarsi. Bolla speculativa o il futuro del mercato artistico? Dopo l’exploit dell’artista Beeple che ha raggiunto il ragguardevole traguardo di circa 60 milioni di dollari per una sua opera, gli NFT hanno catalizzato l’interesse di molti operatori artistici del settore. Queste opere possono essere collegate alla tecnologia del blockchain nel senso che vengono generate con la blockchain stessa oppure semplicemente associate a un cripto-token poi scambiato e rivenduto sui market place come OpenSea. Scoprite di cosa stiamo parlando stasera, insieme all’artista Fabio Giampietro.

FABIO GIAMPIETRO BREVE BIOGRAFIA:

Classe 1974, Fabio Giampietro è nato a Milano, dove vive e lavora. Grande appassionato d’arte fin dall’adolescenza, realizza opere dal grande impatto visivo attraverso una tecnica pittorica unica, la sottrazione del colore ad olio dalla tela, che ne ha fatto uno dei giovani pittori italiani più ricercati al mondo.
I suoi lavori sono stati esposti a New York, Londra, Shanghai, Miami, Los Angeles, Berlino e Toronto, e in Italia è rappresentato e promosso dalla galleria milanese Fabbrica Eos, con cui ha partecipato a diverse edizioni di Arte Fiera Bologna. Nelle opere di Giampietro i limiti e le barriere tipiche dell’arte classica precipitano e una relazione di continuità e simultaneità tra le tre dimensioni spaziali e il tempo diventa tangibile, sebbene ancora imponderabile, agli occhi dello spettatore. Una vera combinazione fra tradizione pittorica e innovazione tecnologica permette al giovane artista di coniugare i piani dello spazio e del tempo, annichilendo la distanza contemplativa tra i sensi dell’osservatore e la realtà del lavoro artistico.

Dopo aver portato la tecnologia di Oculus a Palazzo Reale nel 2016 con Hyperplanes of Simultaneity, il 7 luglio ha inaugurato Un-realism, la sua prima mostra interamente in realtà virtuale.

Seguite su youtube l’evento in questa finestra: