Alla conferenza di Anna Torterolo del 27/09 interverrà Mario Gazzola sul versante più moderno del tema, sotto un “turbinoso” poster disegnato dalla nostra art Roberta Guardascione.

Mentre l’Italia vive un clima pre-Weimar e il resto del mondo s’incupisce fra previsioni di guerra duratura, catastrofi climatiche e crisi economiche, il prossimo 27 settembre alle 17,30 l’Associazione Amici di Brera propone una conferenza proprio su I Volti del Male nei quadri di Brera, a cura della storica dell’arte Anna Torterolo, cui parteciperà in veste di special guest anche Mario Gazzola. Ma il Liquid Team è coinvolto anche a livello grafico, poiché è opera della nostra art Roberta Guardascione il poster ufficiale dell’evento, che destabilizza un dipinto di Tintoretto (li vedete accostati qui sotto).

“L’idea della conferenza nasce da una lettura anticonvenzionale dell’iconografia religiosa di alcuni dei più celebri dipinti della collezione della Pinacoteca”, ci spiega Anna Torterolo. “E dico anticonvenzionale nel senso che tutti noi di solito tendiamo a dare per scontato che la pittura d’ispirazione religiosa rappresenti la perenne lotta del Bene contro il Male (ovviamente in senso cristiano), inevitabilmente coronata dalla vittoria del Bene. Ma la faccenda non è esattamente così semplice: non solo santini e immaginette, insomma; anche l’iconografia devozionale contiene nodi conflittuali e tormentati. Ecco, il mio obiettivo era restituire alle opere la loro complessità di significato.”

Fra i dipinti affrontati dall’occhio acutamente indagatore della storica vi sono ad esempio l’esorcismo visibile nel dettaglio in basso a destra nella pala di San Verano (qui sotto), opera di anonimo del XIII secolo, il dipinto più antico in una collezione milanese, in cui il diavolo viene appunto scacciato da una donna dai capelli modernamente lunghi e sciolti forse (forse simbolo di una sensualità non addomesticata ai canoni dell’epoca).

Oppure nel Male della guerra, oggi purtroppo tornata d’attualità, e dell’oppressione politica, rappresentato dal ciclo di piccoli dipinti di Mario Mafai (sotto un esempio), che ha attualizzato al sanguinoso ‘900 la visione dei Disastri della guerra di Goya.

O ancora Il Ritrovamento del corpo di San Marco di Tintoretto, grande tela interpretata in modo sicuramente anticonvenzionale da Roberta nel suo manifesto, concepito come la copertina di un immaginario numero della storica rivista Weird Tales (di cui riprende il font nel titolo), in cui la volta della cattedrale immaginata da Tintoretto diventa un turbine di volute surreali, da cui sbucano inquietanti occhi ispirati al Dalì di Spellbound.

Manifesto che vedete in testata e sopra accanto al quadro originale, e che ben introduce il contributo di Mario alla conferenza, cui spetta di documentare prevalentemente “quello che non c’è”, che è appunto il titolo dell’intervento di Gazzola (qui sotto qualche esempio di copertine originali dell’epoca d’oro del pulp magazine).

Infatti, la collezione della Pinacoteca di Brera è ricca di opere dal Medioevo al Settecento circa, ma purtroppo povera di quell’area del Romanticismo decadente, che è quella che rivaluta la figura di Lucifero in quanto “eroe ribelle” e maudit; del Simbolismo e poi dell’Espressionismo, che danno all’antica figura della strega i tratti più moderni di una femme fatale tentatrice, sensuale senza rimorsi, che poi tanta fortuna avrà nell’iconografia del noir cinematografico degli anni ’40 del XX secolo e poi nelle vampire sexy di tanto horror.

“Nei tempi moderni il Meraviglioso e il Terribile si sono allontanati dal Sacro”, continua Torterolo. “Colleghiamo l’iconografia cristiana ad un repertorio di immagini scontate e consolatorie, dimenticando che la lunga storia del cristianesimo ha modellato la figura del Male (il tradimento, le tenebre, l’avidità, l’ansia e la paura) con una ricchezza di segni, forme e colori che alimentano le più sfrenate fantasie attuali. Perché l’immaginario viaggia in un cielo liquido, appunto, come il Tempo. Sono certa che gli amici di LiquidSky si troveranno d’accordo se affermo che tra passato e futuro scorre infatti un tempo liquido, in cui certe immagini scorrono e poi ritornano in forme magari nuove solo a un primo sguardo: pensiamo ad esempio al successo planetario del film L’Esorcista di Friedkin, che attualizzava agli anni ’70 gli esorcismi dei gesuiti storici.”

“Conosco da tempo Mario come un esperto (oltre che un autore letterario in prima persona) dell’evoluzione di questo immaginario – conclude la storica – che appunto dai pulp magazine degli anni ’30 c’inonda di eroi fascinosi e dannati come Byron (penso a un personaggio dei fumetti come Dylan Dog) oppure di cattivi irresistibilmente affascinanti, da Diabolik a Joker, fino al satanismo ostentatamente kitsch di tante copertine di dischi rock” (di cui vedete qualche esempio sotto, ma come immaginate qui… fatichiamo a trattenerci!).

Ecco, questa valanga che possiamo definire sbrigativamente “pop” non è rappresentata nei corridoi della Pinacoteca, ma il nostro sforzo congiunto del 27 sarà quello di dare una visione il più possibile completa del concetto, pur negli inesorabili limiti temporali di una (per ora almeno) unica conferenza.”

Vi intriga? Appuntamento dunque al Palazzo di Brera, Sala della Passione, martedì 27 settembre, alle ore 17,30.